Questo post non ha nulla a che fare con arroganza o presunzione di onnipotenza, ma vuole descrivere una realtà che esiste, può esistere ma per alcuni è solo un miraggio.
Sono in un ristorante italiano a Londra dopo essere stato a Madrid per lavoro.
Mangio e scrivo.
La cosa che mi fa più riflettere, o per lo meno pensare, é la condizione a cui il lavoro ci costringe o ci offre nelle varie località del mondo.
Oggi mi sento dire da un cameriere che mi ha scambiato per un inglese ed il mio inglese è ottimo (quando mi rivelo ad un cameriere italiano in un ristorante a Waterloo. Ok, non conta, ma lasciatemi essere figo per un attimo!).
Oggi posso anche dire la frase "sono arrivato adesso da Madrid, mangio qualcosa veloce qui in stazione perché poi ho il taxi che mi aspetta per tornare a casa". Guardo il menù senza badare ai prezzi.
Una cosa che per me, lavoratore del terziario di sana patria Italia e partito con una carriera da barista, a volte lascia un senso di orgoglio e amarezza.
ORGOGLIO. Di sicuro nella vita non mi ha regalato niente nessuno. Il mio è un lavoro sudato e ogni piccola ricompensa scaturisce da un lavoro (a volte sommerso) di dettagli, attenzioni, riflessioni, attitudini, sicurezze e proposte. La certezza che ho scoperto è che, con le dovute situazioni, costrizioni e vincoli si può fare quasi tutto. Soffri, ma ce la fai (se vuoi).
AMAREZZA: l'Italia non va. E ti lascia quel senso di "cazzo, dove minchia vado qua?".
Ma la Spagna è lo stesso. Pure la Francia. Poi vedi che in India è lo stesso, aggiungi Polonia, Romania, Russia, Tunisia. Non sono paesi detti a cazzo, sono paesi in cui ho conosciuto persone che la pensano esattamente così. Il resto è sentito dire. Non siamo in grado di offrirCi una situazione migliore.
C'è però da dire che forse ai Tedeschi non piace Berlino e ad alcuni Londinesi non piace nemmeno Londra. Ok hai soldi e lavoro, ma i veri Londinesi abitano a miglia dal centro; la zona 6 dista Km dal luogo di lavoro. I Londinesi si fanno ore di commute per lavorare (si varia dall'oretta alle 2-3 ore di sola andata; vale a dire più di 4 ore al giorno di viaggio non pagato). Cazzo ci credo che non gli vada,loro a genio!
Ho scoperto che però la vita procede per priorità e decisioni.
Una cosa che per me, lavoratore del terziario di sana patria Italia e partito con una carriera da barista, a volte lascia un senso di orgoglio e amarezza.
Ma la Spagna è lo stesso. Pure la Francia. Poi vedi che in India è lo stesso, aggiungi Polonia, Romania, Russia, Tunisia. Non sono paesi detti a cazzo, sono paesi in cui ho conosciuto persone che la pensano esattamente così. Il resto è sentito dire. Non siamo in grado di offrirCi una situazione migliore.
Noi Italiani di sicuro siamo dei bambagioni che al mondo non ci sanno stare (ok di tutta l'erba un fascio), alcuni non hanno mai preso l'aereo e altri credono che a Rimini ci siano solo"marocchini" solo perché sono di carnagione scura, ma del Marocco manco sanno dove cazzo sia. Siamo ignoranti del mondo. Non viaggiamo. Dove sta il Burundi realmente? Dove il Bangladesh o Pakistan?
Dove però siamo fighi è nella capacità di inventare, creare, fare, implementare, realizzare, fare diventare realtà le cose! Non per altro siamo cercati in tutto il mondo per le nostre competenze, Londra inclusa.
In un mio personalissimo riassunto credo che bisogna di sicuro imparare a vivere in una civiltà globale, bisogna imparare però a valorizzare l'Italia e noi Italiani, bisogna imparare ad essere onesti e rispettosi del prossimo.
Perché no, andiamo all'estero per tornare più consapevoli di chi siamo veramente.